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Architettura e ambiente delle zone umide a Costa produttiva, dall'8 al 14 settembre a Marceddì

Dal 8 al 14 settembre, Marceddì (OR) si è tenuto Costa Produttiva, un laboratorio multidisciplinare che unisce ricerca, innovazione e sostenibilità per il futuro delle nostre coste. Organizzato dal DICAAR dell'Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, il Comune di Terralba e numerosi partner nazionali e internazionali, tra cui MEDSEA, l'evento è stato un importante momento di confronto con l’obiettivo di esplorare e valorizzare le interazioni tra l'uomo e il paesaggio costiero. 
Durante l’intera settimana, i partecipanti di Costa produttiva hanno avuto l'opportunità di confrontarsi con esperti di vari settori, tra cui architetti, urbanisti, ecologi e responsabili di progetti di recupero ambientale. Sono stati affrontati temi cruciali come la gestione sostenibile delle risorse costiere, l'architettura dei paesaggi marini, il restauro di strutture storiche e la promozione di modelli di sviluppo rispettosi dell'ambiente. 

 
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Un punto focale dell'evento è stata la promozione delle zone umide come risorsa fondamentale per il benessere delle comunità locali, con approfondimenti su come questi ecosistemi possano offrire servizi essenziali, dalla protezione delle coste alla conservazione della biodiversità.  
Domenica 8 settembre Vania Statzu, vicepresidente di MEDSEA ed economista ambientale, è intervenuta sul tema "Zone umide e comunità locali: un’analisi per servizi ecosistemici", offrendo uno sguardo approfondito sul ruolo delle zone umide nella tutela dell'ambiente e nel supporto alle comunità locali. Tutto ciò anche in virtù delle esperienze maturate negli ultimi dieci anni sul tema delle zone umide, come nel progetto Maristanis. 

Lunedì 9 settembre il team MEDSEA ha fatto tappa all’appuntamento serale alla Torre Vecchia di Marceddì in occasione dell'affissione della targa IN/ARCHitettura Sardegna 2023, per il premio recentemente assegnato al progetto di restauro della Torre Vecchia di Marceddì, a cura dello studio Casciu Rango Architetti, in collaborazione con la Fondazione. 
Per l’occasione è intervenuta Manuela Puddu, referente e responsabile MEDSEA per le zone umide. 

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Un momento di festa che è servito anche per ribadire l’impegno della Fondazione sul tema della valorizzazione delle zone umide con i nuovi progetti Wetland4Change che prevedono il test di soluzioni per sfruttare i benefici delle zone umide e affrontare il cambiamento climatico e Desirmed. Quest'ultimo, progetto Horizon Europe che ha come obiettivo quello di rafforzare la capacità di adattamento delle comunità ai cambiamenti climatici attraverso soluzioni basate sulla natura, trasformando l’adattamento climatico in azioni concrete e replicabili per migliorare la resilienza degli ecosistemi costieri, con il coinvolgimento attivo delle regioni, tra cui la Sardegna. 
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