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Smart GeoSurvey
Secondo il ritmo delle stagioni potete incontrare Andrea Liverani ai bordi di un campo di mais, o d’erba medica, o di un vitigno.
L’attrezzatura disposta ordinatamente sul portabagagli dell’automobile, uno sguardo alla colonna della stazione mobile che perfeziona il posizionamento e un altro perso nel cielo, dove il drone è un’intuizione ronzante. Il piccolo velivolo disegna losanghe sopra le colture, fotografa e riporta i dati sul tablet, diventato parte del pad di comando: una radiografia che racconta lo stato di salute della coltivazione, le criticità causate da attacchi patogeni, concimazioni e stress idrico.
Sullo schermo i campi diventano tavolozze espressioniste di giallo, rosso e verde, aiuteranno i coltivatori a indirizzare l’irrigazione e la somministrazione di fitofarmaci. Solo dove è necessario: l’agricoltura del futuro può risparmiare fino al 30% delle risorse idriche. Innovazione fondamentale in territori come quello dell’Oristanese, che i cambiamenti climatici hanno costretto negli ultimi anni a drammatici periodi di siccità.
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“Amo il mio territorio. La campagna, gli stagni, il mare. Mi piace pensare che il mio lavoro contribuisca a preservarle, a mantenere in equilibrio produzione e esigenze ambientali”, ripete spesso Liverani, che trascorre parte del tempo avanzato ai sorvoli fra i campi o gli stabilimenti dell’azienda di famiglia. Appena venticinque anni, ma una tradizione e una serietà antiche che si rinnovano nel tempo, lo cambiano.
È cominciato tutto con un diploma all’istituto logistica e trasporti, seguito dai corsi necessari a ottenere tutti gli attestati di pilotaggio SAPR (sistema aeromobile a pilotaggio remoto). Sono arrivate le prime collaborazioni con Coldiretti e la Fondazione MEDSEA, all’interno del progetto Maristanis. E i primi importanti riconoscimenti: il suo drone per l’agricoltura di precisione ha vinto l’ultimo Oscar Green nazionale Coldiretti nella categoria “Fare rete”. La rete delle collaborazioni si è presto ampliata, fino a comporre una squadra, la startup Smart Geo Survey.
Un drone, un pilota, due ingegneri e un agronomo che osservano e analizzano il nostro mondo dall’alto, cogliendo imperfezioni, sprechi e opportunità come da terra non si potrebbe. L’ing. Francesco Petretto si occupa del settore civile e industriale, l’ing. Alessandro Idda di quello idraulico. A Francesco Barracu, agronomo, spetta invece la stesura dei report innovativi, fondati sull’analisi multi-spettrale dei droni.
“Aderire alla Blue Community di MEDSEA per noi è sicuramente fonte di orgoglio. È uno dei primi network in Italia per la salvaguardia del mare e dell’ambiente, e ci permetterà di dare voce alle nostre idee e di esportare le buone pratiche, con l’obiettivo comune di agire per il bene dei nostri territori, che costituiscono un patrimonio unico”, spiega Liverani.
La rete, prima di tutto…
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Smart GeoSurvey
Secondo il ritmo delle stagioni potete incontrare Andrea Liverani ai bordi di un campo di mais, o d’erba medica, o di un vitigno.
L’attrezzatura disposta ordinatamente sul portabagagli dell’automobile, uno sguardo alla colonna della stazione mobile che perfeziona il posizionamento e un altro perso nel cielo, dove il drone è un’intuizione ronzante. Il piccolo velivolo disegna losanghe sopra le colture, fotografa e riporta i dati sul tablet, diventato parte del pad di comando: una radiografia che racconta lo stato di salute della coltivazione, le criticità causate da attacchi patogeni, concimazioni e stress idrico.
Sullo schermo i campi diventano tavolozze espressioniste di giallo, rosso e verde, aiuteranno i coltivatori a indirizzare l’irrigazione e la somministrazione di fitofarmaci. Solo dove è necessario: l’agricoltura del futuro può risparmiare fino al 30% delle risorse idriche. Innovazione fondamentale in territori come quello dell’Oristanese, che i cambiamenti climatici hanno costretto negli ultimi anni a drammatici periodi di siccità.
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“Amo il mio territorio. La campagna, gli stagni, il mare. Mi piace pensare che il mio lavoro contribuisca a preservarle, a mantenere in equilibrio produzione e esigenze ambientali”, ripete spesso Liverani, che trascorre parte del tempo avanzato ai sorvoli fra i campi o gli stabilimenti dell’azienda di famiglia. Appena venticinque anni, ma una tradizione e una serietà antiche che si rinnovano nel tempo, lo cambiano.
È cominciato tutto con un diploma all’istituto logistica e trasporti, seguito dai corsi necessari a ottenere tutti gli attestati di pilotaggio SAPR (sistema aeromobile a pilotaggio remoto). Sono arrivate le prime collaborazioni con Coldiretti e la Fondazione MEDSEA, all’interno del progetto Maristanis. E i primi importanti riconoscimenti: il suo drone per l’agricoltura di precisione ha vinto l’ultimo Oscar Green nazionale Coldiretti nella categoria “Fare rete”. La rete delle collaborazioni si è presto ampliata, fino a comporre una squadra, la startup Smart Geo Survey.
Un drone, un pilota, due ingegneri e un agronomo che osservano e analizzano il nostro mondo dall’alto, cogliendo imperfezioni, sprechi e opportunità come da terra non si potrebbe. L’ing. Francesco Petretto si occupa del settore civile e industriale, l’ing. Alessandro Idda di quello idraulico. A Francesco Barracu, agronomo, spetta invece la stesura dei report innovativi, fondati sull’analisi multi-spettrale dei droni.
“Aderire alla Blue Community di MEDSEA per noi è sicuramente fonte di orgoglio. È uno dei primi network in Italia per la salvaguardia del mare e dell’ambiente, e ci permetterà di dare voce alle nostre idee e di esportare le buone pratiche, con l’obiettivo comune di agire per il bene dei nostri territori, che costituiscono un patrimonio unico”, spiega Liverani.
La rete, prima di tutto…
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