La Camargue, un sito Natura 2000 e Riserva della Biosfera UNESCO, è minacciata da progetti infrastrutturali crescenti, tra cui la proposta di costruzione di una linea elettrica ad altissima tensione (EHV) lunga 65 chilometri, che attraverserebbe aree ecologiche cruciali. Questo progetto rappresenta un grave rischio per la biodiversità, compresi oltre 400 specie di uccelli, oltre che per il patrimonio agricolo e culturale della regione.
LO STATO ECOLOGICO DELLA CAMARGUE È A RISCHIO
La Camargue, una delle zone umide più uniche nel sud della Francia, sta affrontando sfide ambientali significative a causa dei crescenti progetti infrastrutturali. La preoccupazione più pressante è la proposta di una linea elettrica aerea ad altissima tensione (EHV) che attraverserebbe questa regione ecologicamente sensibile per 65 km. Questo progetto, che prevede 180 tralicci, rischia di sconvolgere l'equilibrio delicato dell'ecosistema della Camargue, habitat di una biodiversità eccezionale che include 400 specie di uccelli, ovvero il 75% delle specie presenti in Francia.
La linea EHV proposta attraverserebbe numerose aree protette, tra cui quattro siti Natura 2000, una Riserva della Biosfera UNESCO MAB, un sito Ramsar, la Riserva Naturale Nazionale dei Coussouls de la Crau e il Parc Naturel Régional de Camargue. Questo progetto rappresenta una minaccia significativa per la fauna selvatica, in particolare per gli uccelli, poiché attraverserebbe rotte migratorie chiave e percorsi di movimento quotidiano. Il rischio di collisioni fatali è elevato, soprattutto per specie vulnerabili come rapaci, fenicotteri e trampolieri. Inoltre, il progetto avrebbe un impatto sostanziale sui paesaggi iconici della Camargue, danneggiando potenzialmente la sua identità visiva e culturale, cruciale per l'industria turistica della regione.
L'investimento, stimato in 300 milioni di euro e previsto per il 2028, è pensato per soddisfare le crescenti esigenze energetiche della regione Provence-Alpes-Côte d'Azur, in linea con l'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
“I firmatari supportano pienamente la decarbonizzazione, ma rifiutano di vederla attuata a scapito della biodiversità - si legge nella nota stampa - . La natura è nostra alleata nella lotta al cambiamento climatico: le zone umide sono enormi serbatoi di carbonio. Svolgono inoltre un ruolo chiave nel gestire eventi estremi agendo come spugne: assorbono le precipitazioni irregolari, riducono le inondazioni e ricaricano le falde acquifere durante i periodi di siccità prolungata”.
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