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Al via le attività di riforestazione marina nel nord Sardegna

Sono ufficialmente iniziate, al largo della costa nord della Sardegna - a Santa Teresa Gallura, le attività di riforestazione marina nell’ambito del progetto europeo Interreg Euro-MED ARTEMIS. L’intervento si svolge all’interno dell’Area Marina Protetta Capo Testa – Punta Falcone, uno dei quattro siti pilota del progetto e partner associato, ed è coordinato dal team tecnico della MEDSEA Foundation e dalla responsabile, la biologa marina Francesca Frau, in stretta collaborazione con il personale dell’Area Marina Protetta, sotto la guida del direttore Yuri Donno. 
Gli operatori scientifici subacquei hanno avviato la raccolta delle talee di Posidonia oceanica, che vengono messe a dimora in aree di prateria degradate precedentemente mappate, monitorate e ritenute idonee al ripristino. I tratti di fondale marino che verranno ripristinati con le nuove talee risultano particolarmente compromessi dall’impatto antropico, legato in gran parte all’attività nautica. 

L’intervento rientra nel più ampio impegno del progetto ARTEMIS – Restoring and Valuing the Blue Forest of the Mediterranean Sea, finanziato dal programma Interreg Euro-MED e finalizzato al ripristino dell’integrità degli ecosistemi marini, con focus sulle praterie a Posidonia oceanica, pianta marina endemica del Mediterraneo. La prateria rappresenta uno degli ecosistemi più preziosi del Mar Mediterraneo: è un potente serbatoio di carbonio blu (la Co2 in eccesso, responsabile del cambiamento climatico), produce grandi quantità di ossigeno, è fondamentale per la biodiversità marina e per la protezione delle coste. 
Il team di biologi prevede di mettere a dimora oltre 2.000 talee di Posidonia, per il ripristino di circa 200 mq di prateria. La messa a dimora avviene attraverso l’utilizzo di picchetti che tengono la talea ancorata al fondale e le consentono di radicare nel tempo. Gli interventi di monitoraggio, programmati nei prossimi mesi, stabiliranno l'efficacia dell'intervento. Prima dell’intervento sul campo, sono state condotte delle attività di monitoraggio volte a quantificare la biodiversità e il carbonio blu sia nella prateria degradata che in quella sana/pristina con l’obiettivo di determinare il valore economico e finanziario delle praterie. 
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L’iniziativa a Santa Teresa Gallura si inserisce infatti in un’azione strategica più ampia, volta a dimostrare il valore ecologico ed economico degli ecosistemi marini e a promuovere politiche pubbliche e investimenti privati nella conservazione della natura. 
Francesca Frau, responsabile MEDSEA per il progetto ARTEMIS ed esperta di riforestazione marina di Posidonia oceanica dice: "Le praterie di Posidonia oceanica rappresentano il cuore pulsante del Mediterraneo, un ecosistema chiave che stiamo cercando di proteggere e ripristinare con il progetto ARTEMIS. Ogni talea che mettiamo a dimora non è solo un gesto di ripristino ecologico, ma un investimento concreto per il futuro del nostro mare. Queste praterie sono veri e propri scrigni di biodiversità e alleati formidabili nella lotta al cambiamento climatico grazie alla loro straordinaria capacità di sequestrare carbonio. Il lavoro che stiamo svolgendo all’interno dell'AMP Capo Testa, nel Comune di Santa Teresa Gallura, dimostra come la collaborazione tra istituzioni, ricerca scientifica e comunità locali possa tradursi in azioni efficaci per la tutela dell'ambiente marino." 

Per Yuri Donno, direttore dell'Area Marina Protetta Capo Testa - Punta Falcone, partner associato del progetto ARTEMIS: 
"L'Area Marina Protetta Capo Testa - Punta Falcone è orgogliosa di ospitare questo importante progetto di riforestazione. La collaborazione con MEDSEA e il progetto ARTEMIS ci permette di intervenire concretamente nelle aree degradate dalla pressione antropica, restituendo vitalità a uno degli ecosistemi più preziosi del nostro mare. Certamente, però, tutto questo non basta se non lavoriamo anche sulla prevenzione. Per questo motivo, grazie ai fondi del PNRR MER, abbiamo previsto la messa in opera di 150 boe in tutta l’area dell’AMP, dalla Licciola fino a Santa Maria Reparata, per fornire punti di ancoraggio sostenibili alla nautica e proteggere i fondali." 

 
 
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Cos'è ARTEMIS? 
Il progetto ARTEMIS, finanziato dal programma Interreg Euro-MED, si dedica al restauro delle praterie di fanerogame marine nel Mar Mediterraneo, con un focus su quattro siti pilota: Sardegna (IT), Minorca (ES), Creta (GR) e Monfalcone (IT). Valutando il valore economico e sociale di questi ecosistemi fondamentali, ARTEMIS mira a integrare i benefici che offrono all’interno delle politiche pubbliche e private, incentivando investimenti sostenibili in soluzioni basate sulla natura. 
Attraverso la collaborazione strategica di dieci partner, il progetto promuove l’armonizzazione delle politiche e l’adozione di modelli di governance innovativi per rafforzare la biodiversità, la resilienza climatica e lo sviluppo economico sostenibile in tutta l’area euro-mediterranea. 

ARTEMIS è coordinato dalla francese Plan Bleu (PB) e riunisce un consorzio di partner composto da: Hellenic Centre for Marine Research (HCMR), Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), Mediterranean Coast and Sea Foundation (MEDSEA), Minorcan Institute of Studies – Osservatorio Socio-Ambientale di Minorca (IME-OBSAM), Comune di Monfalcone, ECOACSA, EY Denkstatt, Bax & Company e The Green Tank. 

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