All’ineguaglianza strutturale, la sostanziale stagnazione economica e la crisi ambientale si è aggiunta nelle ultime, drammatiche settimane l’emergenza pandemica scatenata dal Covid-19. L’eterna bolla di sapone dei mercati è scoppiata ancora una volta, lasciando alle istituzioni politiche l’onere di sostenere, e rilanciare, una crisi che molti analisti immaginano ben più radicale e duratura di quella originata nel 2008. Secondo l’economista Miguel Faria-E-Castro, della Federal Reserve Bank di St. Louis, solo negli Stati Uniti potrebbero perdere il lavoro 47 milioni di persone, il 32% della popolazione. Un dato ben superiore a quello raggiunto con il picco della Grande Depressione cominciata nel 1929. Oggi sono oltre 3 milioni. L’Unione Europea, divisa perfino sul respiro da garantire alle misure emergenziali, non ha ancora osato quantificare la possibile entità del collasso, né immaginato una strategia di ripresa congiunta.
Difficile dire se il Green New Deal lanciato dalla presidente della Commissione Ursula Von der Layen sarà implementato, in quanto tempo, e quale sarà il suo grado di incidenza nella paralisi del mercato globale dovuto alla quarantena che interessa ormai oltre due miliardi di persone. Fra il 4 e l’11 marzo, mentre il coronavirus allargava silenzioso la sua presenza nel continente, a Bruxelles si discutevano la prima legge e il primo patto europeo per il clima, venivano avanzate una strategia industriale e un piano condiviso per l’economia circolare.
Esauritasi l’emergenza, caratterizzata, come è auspicabile, dal sostegno massiccio alle strutture sanitarie e alle categorie economiche più esposte e fragili, non alle corporazioni come in passato, il progetto che voleva l’ambiente al centro del nuovo paradigma economico non può e non deve dissolversi, deve anzi essere promosso con rinnovata convinzione. Il legame organico esistente fra deforestazione, inquinamento, nascita, diffusione e persistenza delle epidemie, noto con chiarezza da molti anni (vedi il documento “Si salvi chi può” prodotto da Greenpeace e Medici per l’ambiente nel dicembre 2010), è la poderosa manifestazione di come la natura parassitaria del neoliberismo sciolto da qualsiasi controllo conduca alla catastrofe. Può esistere un risultato più anacronistico e fallimentare per un sistema economico gravitante intorno al principio dello sviluppo? I leader del comparto industriale e dei partiti conservatori, ovunque nel mondo, chiedono invece a gran voce l’abolizione di qualsiasi prospettiva legata alla transizione ecologica: ennesima declinazione del pericolo connaturato allo stato d’eccezione.
Le grandi economie occidentali possiedono i mezzi e le intelligenze per pianificare il futuro immediato pur dentro la bufera. Appena una settimana fa, negli Stati Uniti, centinaia di cittadini hanno firmato una lettera che ricercatori e intellettuali, schiacciati dal negazionismo della presidenza, hanno indirizzato ai membri del congresso. “Uno stimolo verde per ricostruire la nostra economia” è un lungo, dettagliato documento che propone interventi in ogni snodo dell’articolazione fra economia e ambiente. Quattro le strategie all’interno delle quali rientrano i punti del lungo elenco di riforme: creare milioni di posti di lavoro nell’espansione del settore legato alle fonti energetiche rinnovabili; realizzare investimenti strategici come la costruzione e l’ammodernamento di alloggi verdi, l’installazione di pannelli solari, la diffusione di autobus elettrici, lo sviluppo della banda larga rurale e altre forme di diversificazione, volte a sollevare dalla miseria e a integrare nella comunità economica e politica gli strati emarginati della popolazione; estendere la proprietà pubblica, e quella dei dipendenti, sfruttando le agenzie e le risorse statali esistenti; ridurre l'inquinamento da anidride carbonica di almeno 1,5 gradi celsius. Negli Stati Uniti, dove la filosofia del Green New Deal è nata, la pandemia non è percepita da molti come la pietra tombale su un progetto utopistico, ma come una manifestazione dell’ineludibile necessità di una rivoluzione. Così sia in Europa. Il radicalismo cessa di essere radicale nelle stagioni storiche del disastro.
Green New Deal, e Blu New Deal. Non dobbiamo dimenticare infatti che il 71% del globo è occupato dagli oceani. Ridurre le emissioni inquinanti, intervenendo di conseguenza sui cambiamenti climatici, significherebbe mettere in sicurezza 800 milioni di persone che abitano le coste, minacciate dall’innalzamento del livello del mare, calcolato in un metro nel 2100. Habitat come le paludi, gli stagni e le immense praterie d’alghe sono in grado di assorbire per ettaro quantità di anidride carbonica cinque volte superiori a quelle di una foresta tropicale. Il vento e le onde possono costituire un immenso bacino di energie rinnovabili. Negli ultimi 50 anni la popolazione ittica è diminuita del 50%, flagellata dalla pesca eccessiva, dall’innalzamento delle temperature e dall’inquinamento. Mare, coste e zone umide devono diventare un luogo dove le istanze economiche convivono con gli equilibri ecosistemici. Il passaggio dallo sfruttamento all’armonia sarà certamente faticoso, contraddittorio. Ma se possiamo argomentare sul come, sui ritmi e sui passaggi, non possiamo discutere sul quando. Il tempo del cambiamento è arrivato, la natura ci ha presentato il conto.
Ultime notizie
A Malta il primo progetto di ripristino delle praterie di Posidonia e' condotto dalla Fondazione MEDSEA
Isole diverse, ma con problematiche simili per gli ecosistemi marini, fortemente minacciati dagli ancoraggi liberi e non regolamentati dalla nautica da diporto e dalla pesca a strascico praticata illegalmente. A…
Siamo tutti a rischio ''Valencia'', e vi spieghiamo perche'
Le recenti inondazioni a Valencia sono un esempio tangibile di come gli eventi estremi legati al cambiamento climatico stiano aumentando in frequenza, intensità e durata, colpendo duramente il Mediterraneo, un vero e proprio…
Avviato il monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta di Capo Testa Punta Falcone
Sono ufficialmente iniziate le attività di monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta (AMP) di Capo Testa Punta Falcone, situata a Santa Teresa Gallura. Nei giorni scorsi, il team marino della…
TransformAr: tempo di bilanci ad Exeter nel 7° Meeting dei Partner
A fine settembre si è tenuto a Exeter, nel sud-ovest dell'Inghilterra, il settimo incontro del Consorzio del progetto TransformAr, organizzato dal partner Westcountry Rivers Trust, che coordina le soluzioni basate sulla…
Architettura e ambiente delle zone umide a Costa produttiva, dall'8 al 14 settembre a Marceddì
Dal 8 al 14 settembre, Marceddì (OR) si è tenuto Costa Produttiva, un laboratorio multidisciplinare che unisce ricerca, innovazione e sostenibilità per il futuro delle nostre coste. Organizzato dal DICAAR dell'Università…
Premio Festambiente di Legambiente all'Isolotto di Cozze nello stabilimento Nieddittas
Questa estate il Premio Biodiversità 2024 - Assunta Maria Brachetta Festambiente di Legambiente, è stato assegnato a Nieddittas per il progetto dell’isolotto di gusci di cozze realizzato in collaborazione con MEDSEA, al largo di Corru…
Open day TransformAr a Marceddì: Stagni e Lagune per reimmaginare il futuro
Stagni e lagune come soluzioni naturali per adattarsi ai cambiamenti climatici. Di questo si è parlato in una passeggiata immersiva tra la laguna di Marceddì e lo stagno di San…
MEDSEA a Rovinj per l'incontro della missione Natural Heritage dell'Interreg Euro-MED sulla comunicazione dei progetti
MEDSEA ha fatto tappa a Rovigno, Croazia, dal 26 al 27 giugno 2024 per partecipare alle attività della missione Interreg Euro-MED Natural Heritage, che raccoglie i progetti tematici di questo triennio…
DesirMED: Soluzioni Naturali per l'Adattamento Climatico, confronto tra le regioni nell'assemblea di metà anno
Il progetto DesirMED ha recentemente tenuto la sua General Assembly online, il 19 e 20 giugno, per fare il punto sui progressi delle attività nel primo semestre. Un incontro che ha visto…
A Caccia di Rifiuti alla Sella del Diavolo per Difendere i cetacei
Quasi una tonnellata di rifiuti recuperate a terra e a mare questa mattina a Puliamo la Sella! a Cagliari. Plastiche, attrezzature da mare, come un’intera barca recuperata a pezzi e oggetti bizzarri…
Restauro attivo della Posidonia oceanica: MEDSEA alla World Seagrass Conference 2024 di Napoli
MEDSEA si conferma sempre più in prima linea nella restoration attiva della Posidonia oceanica, un tema cruciale per la conservazione degli ecosistemi marini del Mediterraneo. Di recente, è stata pubblicata…
Open Day di TransformaAr il 5 Luglio 2024 nella laguna di Marceddì a Terralba
Il 5 luglio TransformAr si racconta al pubblico con uno speciale Open Day. Il progetto Europeo Horizon 2020 che mira a sviluppare soluzioni di adattamento trasformativo al cambiamento climatico - e che proprio negli stagni di Terralba…
Puliamo la Sella! 2024 dedicato agli amici Cetacei, con WWF, ritorna a Cagliari il 15 giugno 2024
Il clean up costiero organizzato dalla Fondazione MEDSEA, Puliamo la Sella!, ritorna a Cagliari il prossimo 15 giugno. L'evento, giunto quest'anno alla sua sesta edizione, si svolgerà in una speciale edizione dedicata agli…
Deep Dive, Il talk per la Giornata Mondiale degli Oceani
La Giornata Mondiale degli Oceani è stata l’occasione per ribadire l'importanza di agire ora per proteggere uno dei nostri beni più preziosi: l’ecosistema marino e costiero. La coalizione delle Fondazioni…
Blue4All: primo meeting con il gruppo ristretto degli stakeholders (SEG) per discutere le necessità dell'Area Marina Protetta Capo Carbonara
Il 23 maggio 2024 si è tenuto il primo incontro del SEG (Stakeholder Engagement Group), il gruppo ristretto per il progetto BLUE4ALL nella sede di Casa Todde a Villasimius, alcuni…
RICREA si presenta a Lucca, al lavoro sull'aggiornamento dei Contratti, si lavorerà anche sul Granchio Blu
I contratti di fiume, laguna e corpi idrici più in generale sono un eccezionale strumento di gestione sostenibile e partecipativa dell'ambiente, fondamentali per la tutela delle risorse idriche e la…
- 1
- 2
- 3
- 4