Sustainable Development Goals:
La suggestiva Torre Vecchia di Marceddì, costruita tra il 1578 e il 1584, fa parte del sistema di torri costiere erette a partire dal 1570 per volontà della Corona di Spagna per la difesa delle coste sarde minacciate dalle incursioni dei corsari saraceni.
L’intero sistema difensivo era amministrato dalla Reale Amministrazione delle Torri, istituita da Filippo II di Spagna, nel 1581. L’impero spagnolo si estendeva allora sulla penisola iberica, i Paesi Bassi, le colonie americane, Milano, l’Italia meridionale e la Sardegna. L’opposizione nel Mediterraneo all’impero Ottomano fu uno dei capisaldi della politica estera imperiale. Collegata visivamente con la Torre di San Giovanni e la Torre di Capo Frasca, era una torre per la difesa, dotata di una guarnigione di un comandante, un artigliere e quattro soldati.
È stata realizzata in pietra basaltica e ha una forma circolare tronco-conica, con diametro alla base di circa 12 metri e altezza di 9,40 metri. L’ingresso originale era a 3,70 m da terra, raggiungibile utilizzando una scala esterna che poteva essere rimossa in caso di attacco. L’accesso portava ad un ampio salone con volta a tholos, al di sotto del quale vi era una cisterna per la raccolta delle acque piovane. Nella terrazza soprastante (Piazza d’Armi) erano collocati due cannoni e i fucili. Durante il secondo conflitto mondiale venne utilizzata come avamposto dell’arco difensivo di Mussolinia (Arborea), che contemplava 18 capisaldi con un totale di 76 postazioni progettate. Per renderla più funzionale alle esigenze militari, venne ricavato un nuovo locale nel basamento con l’ingresso al pian terreno protetto da un muro anti-scheggia in calcestruzzo.
Al suo fianco venne costruito un fortino per ospitare una postazione circolare mono-arma, dotato di un ingresso ricavato attraverso la feritoia opportunamente adattata e camuffata con le pietre di crollo della Torre. Accanto alla Torre è visibile la postazione che ospitava un cannone, seguita a poca distanza da due fortini.
La Torre Vecchia per la tutela della natura: l’Osservatorio delle Zone Umide
Oggi rimangono poche tracce dell’originale funzione militare, ma la Torre continua a rappresentare un punto di vista unico e privilegiato per l’osservazione del paesaggio marino-costiero circostante. Dalla sua terrazza si può osservare un sistema di zone umide riconosciuto e tutelato a livello internazionale dalla Convenzione di Ramsar. Le lagune di acqua dolce e salmastra ospitano una notevole varietà di animali e piante. Numerosi sono gli uccelli migratori che scelgono le zone umide dell’oristanese come punto di sosta o nidificazione.
Dopo un abbandono durato oltre 70 anni, nel 2020 la Torre di Marceddi è stata oggetto di un restauro conservativo, finanziato dalla Fondazione MEDSEA e dal Comune di Terralba, con l’obiettivo di consolidare la struttura muraria, garantire la fruibilità degli spazi interni e ripristinarne il valore estetico. Il progetto è stato affidato agli architetti Pier Paolo Perra e Maria Franca Perra che hanno incentrato l'intervento sul risanamento dalle cause di degrado, limitando allo stretto necessario i rifacimenti delle parti mancanti e la rimozione delle parti deteriorate, cercando così di conservare i segni e gli effetti che il tempo, gli adeguamenti, le variazioni tipologiche e morfologiche hanno lasciato sulla torre.
Gli elementi aggiunti, quali le scale interne, gli infissi in vetro, il portellone scorrevole di chiusura della copertura, il parapetto e la seduta della terrazza sono stati realizzati separatamente dalle strutture murarie ed in maniera amovibile, per evidenziare la contemporaneità dell’intervento. L’inserimento di questi permette di garantire una ottimale fruibilità degli spazi interni e proteggere gli ambienti interni della Torre da pioggia e altri agenti atmosferici.
L' allestimento interno, a cura di CASCIU RANGO Architetti, preserva la memoria storica e proietta la torre nella sua funzione di Osservatorio delle Zone Umide concepito nell’ambito del progetto Maristanis. Un percorso sonoro, realizzato da Margherita Pisano de l'Ambulante, accompagna il visitatore nei diversi ambienti, invitandolo all'ascolto del paesaggio.
Il pian terreno, chiuso verso l’esterno, prepara il visitatore al tema della scoperta tramite un percorso accompagnato da un flusso luminoso che attraversa le testimonianze architettoniche e storiche del manufatto.
Il piano superiore è caratterizzato da un elemento poliedrico, la seduta che è sia punto di sosta che di osservazione degli elementi fondamentali del paesaggio: l’acqua, il cielo e la terra.
Nella Piazza d’Armi, all’aperto, la veduta a 360 gradi ricompone il paesaggio come elemento unitario. Nell’ascesa verso la terrazza, l’allestimento della Torre propone la traslazione di significato dalla difesa militare alla tutela delle zone umide.
DATI PROGETTO
Anno di realizzazione del progetto: 2020
Luogo: Marceddì, Terralba
Finanziatori: Fondazione MEDSEA e Comune di Terralba
Ideazione e Coordinamento progetto: Alessio Satta
Progetto di restauro: Arch. Pier Paolo Perra – Arch. Maria Franca Perra
Progetto di allestimento: CASCIU RANGO architetti
Impresa realizzatrice lavori restauro: C.G.P.
Impresa realizzatrice allestimento: L.A.M. di Manzato Roberto
Installazione sonora: Margherita Pisano - L'ambulante
Plastico: Maurizio Naletto
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Fotografie sito: Manuela Fa e Andrea Liverani