Attività

A Caccia di Reti Fantasma

Ridurre l'impatto delle reti fantasma sugli ecosistemi marini e proteggere la fauna marina

 

  Sustainable Development Goals:

 

 

Mission

Ridurre l’impatto devastante delle reti fantasma sugli ecosistemi marini e proteggere la fauna marina, attraverso la rimozione e il corretto smaltimento di queste reti, favorendo così la rigenerazione degli habitat marini e la salvaguardia della biodiversità. 

Il pericolo delle reti fantasma per gli Oceani 

Le reti fantasma sono attrezzature da pesca abbandonate, perse o lasciate in modo negligente nei mari e negli oceani. Queste reti rappresentano una minaccia significativa per gli ecosistemi marini e la fauna che li abita. Le reti fantasma sono pericolose perché continuano a intrappolare e uccidere la fauna marina anche dopo essere state abbandonate. Una volta lasciate nel mare, queste reti galleggiano o si depositano sui fondali marini, dove possono rimanere per anni, a volte anche decenni, continuando a catturare e uccidere pesci, mammiferi marini, tartarughe, uccelli marini e altri organismi marini, molti dei quali specie protette. 

Inoltre, con il tempo, le reti fantasma si sminuzzano in piccoli pezzi, le microplastiche, che vengono ingerite dagli animali. 

Secondo un rapporto pubblicato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), si stima che ogni anno oltre 640.000 tonnellate di attrezzature da pesca, inclusi reti, vengano abbandonate o perse negli oceani. Questa quantità considerevole di reti fantasma rappresenta un grave problema per gli ecosistemi marini e la fauna che vi vive. 

 

 

Rimuoviamo le reti fantasma per il ripristino degli habitat marini 

Rimuovere gli attrezzi da pesca dopo che sono stati persi è l'unico metodo per eliminare le reti fantasma. Una volta rimosse dal fondale marino, si assiste ad un recupero relativamente rapido degli habitat marini. 

Recuperare queste reti non è facile, è necessaria l’azione coordinata di una squadra strutturata di subacquei per portare a termine queste operazioni. Basti pensare che la rete recuperata recentemente in Sardegna da MEDSEA e dai suoi partner era ad oltre 30 metri di profondità, lunga 200 metri e del peso di quasi 400 kg. 

L’attività prevede una fase preliminare di raccolta di informazioni e segnalazioni, realizzata in collaborazione con la Guardia Costiera sul territorio, le categorie professionali operanti sul mare e le associazioni di subacquei o apneisti. Un’attività che permette di ottenere una prima mappatura generale, riportante la collocazione delle reti fantasma lungo le coste. 

Le reti abbandonate individuate vengono poi rimosse dai fondali marini e poi avviate al corretto iter per il riuso o lo smaltimento. 

 

Target  

Individuare e rimuovere almeno 1 tonnellata di reti fantasma dai fondali marini lungo le coste, contribuendo così a mitigare l'impatto negativo su ecosistemi marini e fauna locale.   

 

 

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Il nostro team dedicato alla Caccia delle reti fantasma 

  
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Francesca Frau

Coordinatrice

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Andrea Alvito

Biologo marino

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Alessio Satta

Ingegnere Ambientale

 

Foto copertina: Andrea Alvito 

 

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