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REST-COAST: Strategies for the Protection of European Coasts Outlined in Catania

Dal 24 al 27 marzo 2025 si è tenuto a Catania l’incontro annuale del progetto europeo REST-COAST, finanziato dal programma Horizon 2020. L’incontro ha rappresentato un passaggio chiave verso la fase finale del progetto, che si concluderà nel febbraio 2026 con l’evento di chiusura previsto a Barcellona. 
REST-COAST si occupa del ripristino su larga scala degli ecosistemi costieri attraverso la riconnessione ecologica tra sistemi fluviali e marini. L’obiettivo è rendere più resilienti le zone costiere europee, oggi sempre più esposte agli impatti del cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e alla pressione antropica. 

"L’incontro di Catania è servito per fare il punto sullo stato di avanzamento degli strumenti tecnici sviluppati dal consorzio, ormai in una fase avanzata di definizione - ha raccontato Bruno Boz, biologo ambientale della Fondazione MEDSEA per Rest-Coast ed esperto di riqualificazione ambientale. Il progetto metterà a disposizione degli stakeholder e dei decisori strumenti concreti per affrontare le sfide complesse dei sistemi costieri, con modelli in grado di dimostrare, misurare e rendere attuabili – anche sotto il profilo finanziario – gli effetti delle Nature Based Solutions (NbS) sui servizi ecosistemici". 

Il progetto REST-COAST, a partire dai casi studio nei nove siti pilota europei, ha sviluppato metodologie ora pronte ad essere replicate su scala globale. Questo approccio si inserisce nel più ampio contesto della Nature Restoration Law dell’Unione Europea, il regolamento recentemente approvato che impone agli Stati membri la definizione di piani vincolanti per il ripristino degli ecosistemi degradati. La legge mira a restaurare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di interventi entro il 2050, con tappe intermedie al 2040. Gli Stati membri sono tenuti a sviluppare piani nazionali di ripristino entro due anni dall'entrata in vigore del regolamento, identificando misure specifiche per raggiungere gli obiettivi fissati per i prossimi decenni. Questi piani devono includere il monitoraggio e la rendicontazione dei progressi, con particolare attenzione agli habitat prioritari, come quelli inclusi nella rete Natura 2000. I piani dovranno essere consegnati in una prima versione già entro il 2026. 

Durante la sessione dedicata alla co-governance, sono state presentate una serie di linee guida indirizzate ai policy maker per facilitare l’integrazione delle NbS nei piani nazionali. L’obiettivo è fornire strumenti di governance chiari, accessibili e coerenti con gli obiettivi climatici ed ecologici dell’UE. 
I decisori presenti – rappresentanti dei governi di Italia, Spagna, Polonia, Germania e Paesi Bassi – hanno riconosciuto il valore del lavoro svolto da REST-COAST e mostrato consapevolezza rispetto alle sfide specifiche dei sistemi costieri mediterranei, alla luce dei cambiamenti climatici.  

“Gli stessi hanno sottolineato l’urgenza di interventi di adattamento ai cambiamenti climatici: un’urgenza che non dipende più dai tempi della politica, ma dalla velocità con cui fenomeni come l’erosione costiera stanno avanzando”, aggiunge Boz. L’esperto continua: “Le Nature Based Solutions sono state riconosciute come fondamentali, anche se richiedono tempi più lunghi di attuazione. Tuttavia, garantiscono benefici duraturi nel tempo, soprattutto in termini di resilienza e sostenibilità. È stato inoltre evidenziato come sia necessario affiancare alle NbS anche misure più immediate, in un’ottica integrata e multilivello. REST-COAST risponde a questa esigenza, con un’impostazione progettuale che guarda al lungo termine, superando la logica frammentata degli interventi episodici”. 

In questo contesto, la Fondazione MEDSEA ha contribuito durante tutto il progetto condividendo le esperienze maturate nei contratti di costa e delle zone umide, e partecipando alla definizione degli strumenti dedicati all’uso delle NbS per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni. 
Nell’ultimo step, verranno definiti i modelli di valutazione degli effetti delle azioni di riqualificazione su servizi ecosistemici prioritari, come la riduzione degli inquinanti, il sequestro del carbonio e la disponibilità di risorse per la pesca. Infine, la fondazione MEDSEA avra’ un ruolo nel Deliverable 4.4, relativo alla definizione dei piani di adattamento e allo scaling-up delle soluzioni REST-COAST a livello europeo e globale. 
 

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